Bigliettini in classe, che passione!

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Argomento spinosissimo: i bigliettini in classe.

Ieri in mezzo al (solito) caos sul tavolo, tra quaderni penne zaini suppellettili varie, trovo questo biglietto. Scritto a matita ma la scrittura non è delle mie figlie. E il biglietto comincia con “cara Nunziatella”. Nome inventato ovviamente, ma giusto per farvi capire che non è indirizzato alle mie figlie, ma nemmeno scritto dalle mie figlie.

Oddio, in casa nostra c’è una corrispondenza non nostra. Orrore. E possibile reato, pure.

Che poi io non penso subito alla polizia postale. Penso ai bigliettini in classe che mi mandavano le morosine. Ma che dico morosine, ero io a mandarne una cifra e non tornavano mai indietro. E dopo averli mandati mi dicevo oddio che vergogna, speriamo non li legga nessuno. Neppure il destinatario. Forse ero scemo.

Comunque qui c’è una missiva che non ci appartiene, qui bisogna indagare.

«Caaate» faccio io mentre lei è a colazione. «Ma quel biglietto?»

«È finito nel mio zaino.»

«Ma non è per te.»

«Lo so. È per Nunziatella.»

«Mi raccomando» le faccio io, l’aria severa da cassiere che conta i soldi a fine giornata. «Non leggerlo. Resisti alla tentazione e recapitalo al più presto.»

«Ma l’ho già letto.»

Ecco lo sapevo. Madonna mia. «Cate, non si fa.»

Entra la Luci: «Cosa c’è scritto?»

«C’è scritto…»

«NO FERMEEE!» mi tappo pure le orecchie facendo lalalà. «Ragazze, non si può.»

Conscio che il danno è fatto. La segretezza di Stato è bucata. I principii fondamentali. Oltre all’Andrea di un tempo che soffre e piange.

«Ma non sapete che è reato? Guardate che si va in carcere.» Che è vero. «Per tutta la vita.»  Falso, ma il giovane Andrea vorrebbe così.

Passa Francesca. «Franci! Diglielo anche tu, che non si può leggere il biglietto.»

«Quale biglietto.»

«Quello per Nunziatella.»

«Ah, l’ho letto anch’io.»

La guardo come il cassiere che conta i soldi e ci trova un buono sconto per il circo.

«COS’HAI FATTO?!»

«Era lì aperto. Si leggeva da solo.»

Un’attenuante, se proprio vogliamo. Ma io qui non ci resto.

Luci impacchetta tutto, io e te si parte e non si torna più.


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