Siamo andati tutti a far la spesa all’Esselunga. Perché sono fermamente convinto che in quattro a far la spesa ci si diverte di più.
Francesca invece è una cultrice dell’ “Esselunga-a-modo-mio” quindi immaginatevi il risultato. La spesa nervosetta.
A un certo punto ci cazzia tutti e tre (e con il senno del poi ha fatto pure bene) Specialmente me.
Poi si allontana, allora la Luci che tiene il carrello mi guarda. «Papà, basta litigare, non voglio che vi lasciate.»
«Eeehh, addirittura» faccio io.
«Adesso ti spiego. Tu alla mamma, qualsiasi cosa ti chiede, le rispondi “sissignora”. E poi stai zitto.»
«Ma veramente…»
«E poi stai zitto!»
«Sissignora» ripete la Cate. «E poi zitto.»
Francesca torna lasciando giù gli spinaci. «Non c’era altro che dovevamo prendere, giusto?»
E io: «Sissignora!»
La Luci fa due occhi così.
Francesca mi chiede: «che cosa?»
«Sissignora!»
Francesca mi guarda come se fossi scimunito (come dicevano i miei nonni) e se ne va.
«Papà. Ma ti avevo detto di dire “sissignora” se chiedeva cose di altro tipo. Tipo se ha ragione o no.»
«Dovevi essere più specifica, Luci. Qui finisce che lei mi chiede se la prendo in giro e le rispondo di nuovo sissignora.»
La Cate: «Se ti chiede mi prendi in giro, tu le rispondi Nossignora, hai capito?»
«S-sissignora?»
Considerazioni:
a) ma ‘ste scene, nemmeno al militare
b) se io e Francesca ci lasciamo, posso dare la colpa alla Luci
c) alla fine con tutta ‘sta storia mi son dimenticato che dovevamo prendere il dentifricio
