Ho dimenticato fuori la gatta!

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Francesca ha chiuso per sbaglio la gatta sul davanzale. Solo per due minuti, eh.

Solo che il davanzale in questione è un’assicella 20×30 fuori dalla finestra del bagno, quindi uno spazio risicato e ora Francesca non si dà pace.

È andata così, in modo semplice se vogliamo: Francesca apre la finestra per cambiare aria. La nostra adorabile gatta Ciccia Baffi, dal manto scuro come un ninja pelliccioso, coglie l’occasione e salta sul davanzale a guardare giù, Francesca chiude la finestra perché fuori è buio e il ninja pelliccioso non si vede.

Dopo due-minuti-due Francesca sente raspare. Capisce che la gatta è stata fuori a tre piani di altezza e si dispera.

«Oh no, Ciiiccia! Abbiamo rischiato di perderti per sempre! Scusa!»

La gatta se ne va, nel suo manto freddo (che tra l’altro, non so se avete mai abbracciato un gatto che è stato a +2°C, ma è un’emozione da provare).

E io le faccio: «Franci, guarda che nemmeno se n’è accorta.»

«Nonèvvero! Guarda, mi sta giudicando! Sta pensando che sono una padrona orribile.»

«Guarda che i gatti stanno sui cornicioni, per loro è normale amministrazione.»

«E se rimaneva fuori per sempre?»

«Per sempre. Così, perché secondo te non ce ne saremmo accorti.»

Francesca si strugge. «Oh no, come mi sta guardando!»

«A me sembra che ti guardi come qualsiasi altro gatto. Cioè disinteressata alle sorti dell’umanità intera.»

«Scusami, Ciccia, scusamiii.»

Considerazioni:

a) forse Ciccia Baffi guarda male Francesca, ma solo quando io non me ne accorgo;

b) potrei proporre di dipingere il ninja pelliccioso con colori catarifrangenti. Allora sì che ci guarderebbe male;

c) proverò a chiudermi fuori sul balcone anch’io fingendo di essere stato lasciato fuori. Voglio capire se l’empatia di Francesca sarà la stessa.


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