Giovani, ma giovani nel cuore

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Sappiate che questo racconto finisce con un tubetto di Voltaren.

Bene. La Pasqua di quest’anno mi ha permesso di rispondere alla domanda esistenziale: quand’è che ti accorgi di stare invecchiando? Ovvio: quando vuoi sentirti giovane.

Del resto i giovani sono già giovani: come i miei nipoti, che girano tutto il giorno con la BMX e lo skateboard e mica devono dimostrare niente. Che poi, a Pietro han regalato questo skateboard super-pro, che non c’ha attrito e se lo sfiori va di moto perpetuo.

Perché a Pasqua? 1) a pranzo si beve 2) fuori c’è bel tempo e non è come a Natale che stai tappato in casa 3) è risorto il Signore, quindi ci sentiamo tutti beneficiari di un bonus immortalità.

Quindi in quel bel pomeriggio di sole mi son deciso a portare avanti un sogno della mia vita: imparare a impennare con la bici del Pietro. Cosa che non sono mai riuscito a fare, quando giovane lo ero per davvero.

Ma mica possedevo il rigore scientifico di oggi! Che vuoi che sia. Mi rendo conto solo ora che a parlare non ero io, ma il Franciacorta.

E poi c’avevo pure la claque di un paio di zii e cugine che m’hanno motivato: “non riuscirai mai” / “c’hai la testa troppo grossa, buttala indietro sennò mica la sollevi”.

E alla fine, ragazzi, il miracolo: ho fatto ben 2,5 metri a ruota sollevata. La lunghezza del mio bagno e il sogno di una vita: c’è chi pensa a fare carriera, chi a mettere su famiglia, e chi ad arrivare ai 38 e fare le penne con la bici.

Figlie in visibilio, zii in standing ovation che nemmeno a Wimbledon. E al solito, poteva finire lì.

E invece, forte e superbo, son salito sullo skateboard del Pietro.

Ti faccio vedere io, devo avergli detto. Sono volato che nemmeno la colomba pasquale. Ho picchiato il coccige sul lastricato nel cortile di mia sorella, di quelli che non perdonano. Non è che ho visto le stelle, ho proprio sentito la sirena dell’ambulanza. Tra l’altro nel cadere ho proiettato lo skateboard assassino tipo missile rasoterra, ho centrato il ginocchio del Pietro, così che eravamo in due a terra a urlare di dolore e i parenti attorno. A chiedersi perché è successo.

Comunque niente, Voltaren a nastro. Spero che la prossima Pasqua piova di brutto.

in foto: momento di sport pasquale


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