E finalmente la Luci ti porta a casa la verifica PERFETTA.
Ha imbroccato una sfilza di “dieci su dieci” dappertutto, su tutte le pagine, che la Cate dice ma no dai, non è mica possibile, fa la scettica lei, e io che sto attento a non fare le differenz—
«Sì, hai capito bene, tua sorella ce l’ha fatta! I dati non mentono.»
E poi guardo Francesca e telepaticamente le dico hai visto, la Luci sarà anche sbadata, picchia su tutti gli spigoli che trova in giro, e con tutte quelle botte in testa nessuno le dava una chance e invece guarda che roba, tutti dieci, adesso sento la Normale di Pisa se prendono i bambini della prima elementare.
«Ma intanto fammi firmare subito la verifica.»
«L’ho già firmata io» mi dice lei.
«Ma come, la devo firmare anch’io!» Io sempre pronto a salire sul carro dei vincitori, che tutti vedano che io ho visto.
«NO!» mi si para davanti la Luci. «Tu non puoi firmare! La maestra ha detto un genitore solo.»
Levati, le faccio, ho capito che ascolti sempre la maestra, ma ora stai esagerando.
No! grida lei mentre io la tengo lontana, penna alla mano, così che lei si aggrappa, poi mi scivola, picchia contro tavolo e sedia, ommadonna un’altra botta semi-involontaria.
Vabbé, almeno che ne sia valsa la pena: e allora là, sulla verifica appongo il mio sigillo papale.
«Allora firmo anch’io» fa Caterina in tutto questo.
«Sta’ ferma lì e torna a studiare» le dico io mentre raccolgo la Luci da terra, tutta piangiolina perché il bel momento è ahimè diventato un brutto momento.
«Fatto» fa Caterina.
E niente, ha firmato anche Caterina.
Ora la verifica di Lucia c’ha tre firme, praticamente un trattato di pace.
Possibili evoluzioni della faccenda:
a) Lucia comincerà a falsificare le firme, soprattutto quando prenderà i bei voti
b) questo ennesimo trauma cranico sarà decisivo e no, niente Normale di Pisa per la Luci
c) la Maestra vedrà le tre firme e darà a Lucia un brutto voto. E il brutto voto io non lo firmo. E Lucia capirà di prendere solo brutti voti