Sono entrato nel vortice di Vinted. Ma tipo che non dormo la notte.
Ci sono entrato quasi per curiosità, visto che avevo l’ennesima amica che usava Vinted in modo massivo per svuotare gli armadi e mi diceva, attento Andrea, che poi ci rimani sotto. E infatti ci sono rimasto sotto.
Però non mollo, perché so che un giorno tutte le cianfrusaglie delle mie ragazze saranno fuori da casa mia.
Fate conto che sto festeggiando perché ieri sono riuscito a chiudere la mia prima vendita, grazie signora di Catania che hai comprato la tutina sci del Decathlon e ora mi sento già tuo amico. E il mio saldo è già a +18€ sonanti, che emozione giro per le strade col petto in fuori.
Invece Francesca dà un’occhiata su Vinted e vede un giubbotto.
«Questo è bellissimo e servirebbe alla Cate. Lo compro.»
«Ferma lì, Francesca. Fammi guardare che io sono esperto.»
«Il prezzo va bene» fa lei.
«Ah!» le faccio. «Quanto sei ingenua. E le spese di spedizione? E l’assicurazione? Tu vuoi fare un acquisto senza nemmeno contrattare. Da’ retta a me che uso Vinted da una settimana scarsa e quindi sono espertissimo.»
E quindi offro qualcosa come due euro in meno e taac, mi accettano l’offerta.
«Ah! Hai visto Francesca. Quando si dice l’esperienza.»
«Bisogna pagare» fa lei.
«Eh be’.»
«Oh!» continua. «Vedo che abbiamo già un saldo di 18 euro. Che bello.»
«Ma!»
«Perfetto, così risparmiamo un po’.»
Considerazioni:
a) forse Francesca ha capito Vinted molto prima di me;
b) coraggio Andrea, in fondo quei soldi non sono mai stati tuoi, e lo sai;
c) ora che ci penso, all’interno della nostra famiglia abbiamo appena chiuso un circuito. Quello del sistema economico capitalista. Prossima volta, vendo direttamente a lei.