Allora c’è questo gioco che ho visto fare a Lucia e alle sue BFF che mi manda ai matti. Chissà tra l’altro se riesco a renderlo bene in questo post.
È un gioco che puoi fare ovunque, costa zero, io l’ho visto fare sedute attorno a un tavolo e non sono più lo stesso.
Comincia con due amiche che si dicono:
BFF #1 «Mi dai un gr?»
BFF #2 «Un che?»
BFF #1 «Un gr.»
E fin qui tutto bene. Sembra quasi un telefono senza fili. Ma è solo l’entry-level.
Perché poi la best friend foreva’ #2, che non ha un gr ma ci tiene a soddisfare la BFF #1, chiede alla #3.
BFF #2 «Mi dai un gr?»
BFF #3 «Un che?»
BFF #2 «Un che?»
BFF #1 «Un gr.»
BFF #2 «Un gr.»
BFF #3 chiede a #4.
BFF #3 «Mi dai un gr?»
BFF #4 «Un che?»
BFF #3 «Un che?»
BFF #2 «Un che?»
BFF #1 «Un gr.»
BFF #2 «Un gr.»
BFF #3 «Un gr.»
Io sono arrivato al tavolo che la Luci e le sue BFF erano al quinto giro, e vedevo questo gr che andava e veniva, ipnotico.
Considerazioni:
a) a un certo punto mi sono inserito anch’io, salvo poi capire che non ne sarei venuto più fuori
b) che tra l’altro è un gioco infinito, volendo, perché quando arrivi all’ultimo della fila quello può chiedere un gr al primo instaurando un loop infernale
c) vi ricordate lo spot dell’Arbe Magique anni ‘90 con l’astronauta che chiede: «Mango. Why, Mango?» Un giorno lo faremo anche noi. «Un gr. Why, un gr?»
