Ma voi ce l’avevate un diario segreto? Quello col lucchettino e la chiave, per capirci.
Ho prestato a Caterina il mio, l’avevo proprio alla sua età. Col senno del poi ho fatto malissimo, ma al momento mi sembrava un bel punto di incontro, no, tra quello che vivevo io e quello che vive lei adesso. Non avevo considerato che: 1) prima di darglielo, dovevo almeno rileggerlo 2) il secondo Harry Potter – La Camera dei Segreti, mette in guardia sul fatto che i diari siano oggetti astuti e infidi, da infilzare e distruggere, 3) i maschi sono almeno due anni indietro rispetto alle femmine, quindi i temi che trattavo in quinta per lei erano forse da prima elementare.
E niente, da questo diario salta fuori che avevo questo amore impossibile per la mia super compagna di scuola. La compagna superbrava superbella che per tutelarne la privacy ma soprattutto la dignità chiameremo con un nome fittizio. La chiameremo Claudia Pandolfi, icona imperitura nel mio immaginario femminile da quando l’ho vista per la prima volta nel film Ovosodo del 1997.
E niente, con Claudia Pandolfi non è mai andata in porto, e ancora oggi mi chiedo perché.
«Papà. Ma tu da piccolo amavi Claudia Pandolfi.»
«Be’. Amare, che parolona…»
«C’è scritto qui.»
«Ma ero piccolo!»
«Tu hai scritto che, visto che amavi Claudia Pandolfi, hai chiesto consiglio a tua mamma.»
«Io ho fatto COSA?!»
«C’è scritto così. E che lei ti ha consigliato di buttarti. Di dirle quanto la ami.»
«Lei mi ha consigliato COSA?!»
«Ma papà, è un consiglio orribile!»
«Oddio mi viene da stare male.»
«Pure a me, papà.»
Considerazioni:
a) quindi è stata mia mamma a sabotare la mia storia con Claudia Pandolfi
b) forse dovrei chiamare Claudia Pandolfi a distanza di trent’anni e chiederle scusa. Per tutto
c) ho chiesto a Caterina: «Posso riavere il mio diario?» Lei: «Ovviamente no.» «Dimmi dove l’hai messo.» «Ovviamente no.»
