Lotta ai soffiatori di foglie. Oggi mi butto in una battaglia per la civiltà.
Se avete visto il video della puntata scorsa avrete notato che a un certo punto inveisco contro un soffiatore di foglie.
Esatto, quell’aggeggio dal tubo lungo, che produce un rumore tra gli 80 e i 115 decibel (per quelli con motore a scoppio), che fa più o meno così: vvvuuuum. Vvvuuuumm.
Lo può utilizzare un privato, spostando simpaticamente le foglie dal proprio marciapiede su quello del vicino di casa. Lo utilizza anche l’operatore comunale. A Salò, per esempio, il soffiatore passa da noi ogni lunedì, tra le SEI e le SETTE del mattino. Più o meno quando io mi alzo e Francesca mi dice di fare piano.
Ho scoperto che la premio-Oscar Cate Blanchett ha intrapreso una lotta senza quartiere contro i soffiatori di foglie. Ma allora, mi sono detto, non sono matto.
Con incredibile cipiglio la Cate (e mia figlia si chiama uguale, sarà un caso) sostiene che i soffiatori di foglie siano la metafora di tutto ciò che non funziona nella società: uno strumento spesso alimentato a combustibili fossili, che ti alza il livello di cortisolo e incazzatura, per spostare un problema. E molte volte il problema è un gruppo di quattro foglie in croce che con un rastrello ci metti la metà.
Tra l’altro, avete presente gli addetti alle pulizie di Gardaland? Sono così eleganti e silenziosi che da piccolo volevo essere uno di loro.
Quindi insomma: non posso pretendere di fermare le guerre nel mondo, anche perché ultimamente sembra quasi di dire qualcosa di sconveniente, però sensibilizzarvi sulla minaccia dei soffiafoglie sembra un’impresa alla mia portata.
Considerazioni:
a) sono sicuro che l’addetto al soffiaggio foglie sotto casa mia non ha colpa né peccato. Però l’ultima volta ti ho guardato e non stavi soffiando un bel niente
b) quasi quasi giù dal soffiafoglie ci mando mia moglie, o anzi peggio, la Cate (mia figlia, non l’attrice)
c) c’è pure un detto bresciano sull’inutilità dello spazzare foglie e neve. Scuà le foie e fa vià la nef, l’è töt laurà ‘ndàren
(voce fuoricampo): “eh ma ormai il soffiatore io ce l’ho. Cosa ci faccio?” Indovina.