La questione dello shampoo +balsamo

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La questione dello shampoo+balsamo.

Questa ha fatto riderissimo mia cugina Sabri e allora mi son detto, è da raccontare. 

Sono in piscina con la Cate, ed è quasi ora di andare.

E allora già che ci siamo facciamoci pure una doccia. E visto che dovremo farcela nei rispettivi spogliatoi, la Cate mi chiede se ho lo shampoo.

Ma certo che ce l’ho, le faccio, e ravano nella borsa tipo Mary Poppins e alla fine estraggo lo shampoo + balsamo + tutto gusto avena.

«Cos’è quello?!» mi fa la Cate.

«È uno shampoo +balsamo +tutto.»

«Ma io sono abituata a mettere prima lo shampoo, e poi il balsamo.»

«Ma qui siamo in piscina. Nella vita vera di trincea, dove non c’è tempo per sottilizzare. E poi guarda, qui c’è scritto for kids. Per bambine.»

«Io non lo voglio quello per bambini.»

«Ma guarda Cate che è quello che uso anch’io.»

«Eh, capirai.»

«Scusa?!»

Considerazioni:

a) non ho capito se il suo scetticismo nasce dal fatto che lo uso io in quanto brizzolato e quindi senza più speranze, o per il semplice fatto di essere padre

b) che tra l’altro se c’è una cosa che ho imparato dalla tv anni 90, è che lo shampoo +balsamo per bambini “non brucia agli occhi. E niente nodi. E poi sa di albicoccaaaa” (questa era per intenditori, se l’avete colta complimenti)c) tra l’altro non ho mai capito ‘sta storia del bruciore agli occhi, perché agli adulti è giusto che brucino? Va bene la metafora della vita di trincea ma anche un po’ meno, eh


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