Le mogli sono pessime (come beta-reader)

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Mia moglie si è offerta come beta-reader per la lettura del romanzo. I beta-reader sono il primissimo pubblico: leggono la bozza e danno feedback. L’autore presta attenzione e dà una bella sistemata.

E mi son detto: bene. Mia moglie è una forte lettrice, rientra nel target, e sicuro non si fa scrupoli a dirmi cosa correggere. Tutte qualità che in un beta reader sono apprezzate: arruolata.

Due settimane dopo.

Mia moglie non sta leggendo la bozza. Del gruppo di dieci beta, è l’ultima. Posto i capitoli, e li ignora. Ma si può? Le chiedo perché.

«Sono molto impegnata.»

Tre settimane dopo.

Le ho nascosto tutti i libri che stava leggendo. Ho istruito un santone a praticare la macumba al suo account Facebook. La sto spronando a fumare sul balcone, pur di lasciarle occasioni di lettura. Niente da fare.

Un mese dopo.

Ho perso le speranze. Ho chiesto a un paio di amici autori, mi hanno risposto che ho sbagliato tutto. Come beta-reader, le mogli sono pessime.

Un mese e un giorno dopo.

Vado a letto, mia moglie è al cellulare. Mi infilo sotto le coperte. «Che guardi di bello?» le chiedo.

«Il tuo romanzo.» Booom.

Piano, Andrea. Lascia che la magia funzioni, è un mese che aspetti questo momento. Mi accoccolo accanto, negli occhi ho dei cuoricini. Come a dire, ma allora mi vuoi bene. Ho fatto bene a credere in te.

Passano venti minuti. Ecco che chiude il telefono, bene, sentiamo le prime impressioni.

Mette la modalità aereo, lo posa sul comodino. «Buona notte.» Si gira e si addormenta.

La odio.


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